Yahya El Harchaoui: lezioni dal territorio

Yahya El Harchaoui gestisce le nostre vigne (e non ne potremmo fare a meno!). Yahya approdò in Toscana dal Marocco 16 anni fa (un’altra incredibile storia in sé) e ha lavorato a Montecalvi quasi tutto questo tempo. Dire che conosce bene il posto sarebbe un eufemismo.

Come sei arrivato a Greve in Chianti? Cosa ti ci ha portato in Toscana?

Stavo cercando una nuova opportunità lontano dal Marocco. Mio fratello maggiore lavorava per un’azienda vinicola a Greve (ci lavora ancora) e mi convinse di venire a Greve. Così feci, e qui mi trovo da allora. Mi sento veramente a casa a Greve. I grevigiani sono bravi – è una bella comunità e mi sento accolto – mi fanno anche giocare a calcio in una delle loro squadre.

Come hai iniziato a lavorare nel settore vitivinicolo?

Poco dopo essere arrivato, un mio amico che stava lavorando a Montecalvi mi disse che avevano bisogno di aiuto per proteggere le giovani viti. Mi sono offerto per qualche giorno, ma alla fine del lavoro mi hanno chiesto se potevo rimanere. Rimanere?! Ero felicissimo. Tre giorni dopo, ho iniziato a lavorare a Montecalvi e non mi sono mai guardato indietro.

Montecalvi è diventata certificata biologica. Perché credi che questo sia importante?

Sono molto contento di questo. Usare prodotti chimici non è solo dannoso per le viti e il terreno ma anche per tutti noi che ci lavoriamo. Ora non usiamo né fungicidi né pesticidi né diserbanti. Rende le cose più complicate, ma è molto meglio per la vigna, per noi e per il vino.

Raccontaci della vigna Le Terrazze. Cosa comporta occuparsi di una vigna così vecchia?

La vigna Le Terrazze è stata impiantata nel 1932 ed è una delle vigne più vecchie della Toscana. Richiede molto più lavoro perché la vigna si trova su terrazze in muratura molto ripide quindi tutto va fatto a mano (incluso dover portare tutto su a mano!). Abbiamo iniziato da poco a Montecalvi ‘un progetto sulle vecchie viti’ per poter rigenerare queste viti storiche. Abbiamo preso delle marze dalla vigna che poi verranno impiantate negli anni. Questo aiuterà a mantenere sia la storia che la biodiversità del territorio.

Il rinomato potatore Marco Tessari ha visitato Montecalvi recentemente per introdurre delle pratiche nuove. Cosa ne pensi? Cos’hai imparato?

È stata una bellissima esperienza e abbiamo imparato tanto. Si chiama ‘potatura dolce’. L’idea è di ridurre sia la dimensione che la quantità dei tagli e di potare in modo che l’acqua e i nutrienti possano fluire lungo la vite senza trovare ostacoli. Questo migliorerà la salute delle viti, rendendole più resistenti alle malattie; potranno vivere più a lungo ed essere più produttive.

Qualche pensiero finale?

Montecalvi è un posto meraviglioso e sono molto felice e orgoglioso di farne parte!

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